Le prime perle avevano la forma di testa umana, di occhio, di testa di animale e venivano usate per addobbare i defunti con splendide collane e raffinati amuleti di vetro.
Nello stesso periodo anche in Egitto iniziò la produzione delle perle di vetro per sostituire le pietre preziose; data la loro raffinatezza furono riservate anche ai faraoni conservando però la funzione di amuleto.
Nel periodo ellenistico romano, ad Alessandria d’Egitto furono prodotte le più belle perle dell’antichità.In Grecia la produzione di perle si distinse per la per la quantità di perle prodotte, la varietà delle forme, a delfino, a melone, a piramide, e la vivacità dei colori.
I Romani, con le loro conquiste, fecero sorgere nuovi centri di produzione vetraria a Pompei, Cuma, Adria, Aquileia e diffusero barrette a mosaico già prefabbricate di modo che per ottenere delle perle bastava tagliarle in pezzettini e forarle. Si producevano perle per le classi sociali elevate usando tecniche più raffinate e perle per uso comune e quotidiano per il popolo.
La
lavorazione delle perle raggiunse una produzione più
sistematica a
Venezia fin dal X secolo e ha
dato per secoli fama e ricchezza a Venezia e in
particolare all'isola di Murano dove, dalla fine del 1200, erano
concentrate
per legge tutte le fornaci allo scopo di tutelare la città
di Venezia dal
pericolo d'incendi.
Risale al 1499 il più antico documento veneziano che descrive un giardino in miniatura realizzato in perline di vetro e seta. si trattava di un progetto per un giardino vero commissionato dalla famiglia “de' Medici” di Firenze, .
Da allora l'arte delle perline si diffuse nei castelli e nei conventi d' Europa, in Francia, Germania e Inghilterra.
Nel '700 trionfi di fiori decoravano le tavole durante i banchetti o gli altari delle chiese. Nel l'800 e nel “periodo Liberty” con le perle di vetro si creavano fiori da mettere in vaso, frange, paralumi, bigiotteria e stupende acconciature.