I KALASH
I Kalash DEL PAKISTAN vivono in gruppo con abitudini antichissime legate ai ritmi della natura.
Agricoltura e allevamento di ovini e animali domestici sono le attività economiche su cui si basa la loro esistenza .
Da qualche anno, i loro villaggi sono stati raggiunti dall'elettricità e dotati di cisterne per l'acqua potabile.
Per la festa principale, quella della PRIMAVERA, le donne indossano un abito di cotone nero ricamato a vari colori con disegni geometrici a greche; al collo portano centinaia di collane fatte con perline di vetro o di plastica coloratissime. Sul capo usano una stola che scende sulle spalle composta da conchiglie, bottoni di madreperla e piastrine metalliche; questo copricapo prende il nome di kopas. Più la donna è ricca e più prezioso è il suo kopas. Le ragazze nubili si tingono le mani con l'henné e in occasione di feste come questa, usano un pesante trucco, dall'effetto simile a tatuaggi. Gli uomini vestono come i musulmani ma mettono una cintura di stoffa colorata che scende da una spalla, attraversando il petto e arriva al fianco opposto; sul tondo berretto in lana tipico delle tribù della zona appuntano qualche piuma di uccello.
Il popolo dei Lawa che vive nelle montagne della Thailandia del Nord non è considerato una tribù.
Convive con la popolazione thailandese da molti secoli tanto che la maggior parte dei villaggi Lawa non si distinguono da quelli thailandesi e molti Lawa usano il thai come loro prima lingua.
Nonostante ciò mantengono la loro vita tradizionale e millenaria; vivono coltivando il riso su terrazze secondo un sistema specializzato di rotazione. Le ragazze indossano larghe camicette bianche, orlate con il colore rosa. Intorno al collo mettono delle collane arancione e gialle. Dopo il matrimonio sostituiscono questi vestiti colorati con uno vestito lungo ma continuano a portare le appariscenti collane.
Altre etnie asiatiche sono: TAMIL, SAMOIEDI, SINGALESI, TATARI, TUNGUSI, TAGICHI, AKHA, YAO, HMONG, LISU. Esse preferiscono prevalentemente ornarsi di monili d'argento.